D.P.R. 8 maggio 1987, n. 204
Approvazione delle "Specifiche e autonome attività
d'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche
elementari".
aggiornata al 5.08.2002
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l'art. 87 della Costituzione;
Vista la legge 25 marzo 1985, n. 121, recante ratifica ed esecuzione
dell'accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il
18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato lateranense
dell'11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e la Santa
Sede;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre
1985, n. 751, relativo all'esecuzione dell'intesa tra l'autorità
scolastica italiana e la Conferenza episcopale italiana per
l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche;
Udito il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione;
Visto il verbale d'intesa del 4 maggio 1987, tra il Ministro
della pubblica istruzione e il Presidente della Conferenza episcopale
italiana sull'allegato testo;
Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione;
Emana il seguente decreto
Sono approvate le "Specifiche e autonome attività
d'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche
elementari", di cui al testo annesso al presente decreto.
Allegato
IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
E
IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
In attuazione dei punti 1.2. e 1.3. della "intesa"
tra autorità scolastica e Conferenza episcopale italiana
firmata il 14 dicembre 1985 per l'insegnamento della religione
cattolica nelle scuole pubbliche,
Danno atto che il testo definitivo delle "Specifiche ed
autonome attività d'insegnamento della religione cattolica
nelle scuole pubbliche elementari", sul quale si è
perfezionata l'intesa, è quello allegato al presente
verbale.
Specifiche e autonome attività religione cattolica nelle
scuole pubbliche elementari
I - Natura e finalità
1. L'insegnamento della religione cattolica si colloca nel
quadro delle finalità della scuola elementare in aderenza
a quanto stabilito in ordine ai valori religiosi nel decreto
del Presidente della Repubblica 12 febbraio 1985, n. 104.
Esso viene assicurato secondo le motivazioni e le modalità
enunciate nell'accordo di revisione del Concordato lateranense
(legge 25 marzo 1985, n. 121) e definite nella successiva intesa
(decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n.
751.)
All'interno del progetto educativo della scuola, l'insegnamento
della religione cattolica si realizza con specifiche e autonome
attività di insegnamento-apprendimento che riguardano
gli elementi essenziali della religione cattolica in conformità
alla dottrina della Chiesa.
2. L'insegnamento della religione cattolica intende favorire
lo sviluppo della personalità degli alunni nella dimensione
religiosa. Pertanto promuove la riflessione sul loro patrimonio
di esperienze e contribuisce a dare specifica risposta al bisogno
di significato di cui essi sono portatori.
A tal fine l'insegnamento della religione cattolica persegue
un primo accostamento, culturalmente fondato, alla storia e
ai contenuti della Rivelazione cristiana; introduce alla conoscenza
delle fonti, delle espressioni e delle testimonianze storico-culturali
del cattolicesimo: propone la comprensione e l'apprezzamento
dei valori che il messaggio cristiano porta con sé.
3. L'insegnamento della religione cattolica si realizza in
un rapporto di continuità con l'azione educativa delle
famiglie, di cui rispetta le scelte e gli orientamenti.
Esso inoltre si svolge secondo criteri di continuità
con l'educazione religiosa della scuola materna e l'insegnamento
della religione cattolica nella scuola media, in modo da stabilire,
negli obiettivi, nei contenuti e nei criteri metodologici, una
progressione che corrisponda ai processi di maturazione della
personalità degli alunni.
II - Obiettivi e contenuti
1. Nel corso della scuola elementare, l'alunno sarà
reso capace gradualmente di:
cogliere la dimensione religiosa nell'assistenza e nella storia,
in particolare a riguardo dei grandi perché della vita,
e conoscere le risposte che offre il cristianesimo;
accostarsi alla natura e alla vita come dono di Dio da accogliere
e custodire con rispetto e responsabilità;
maturare atteggiamenti di attenzione, di stupore, di domanda,
di fronte alla realtà percepita nel suo significato più
profondo;
conoscere la persona, la vita e il messaggio di Gesù
Cristo, centro della religione cristiana, testimoniato dalla
Scrittura ed annunciato dalla Chiesa;
riconoscere i principali segni della religione cattolica (avvenimenti,
luoghi, tempi, manifestazioni, riti) e comprenderne il significato
religioso ed umano;
apprezzare la ricchezza dei valori etici cristiani nella vita
della persona e della società;
sapersi avvicinare con un metodo corretto alla Bibbia e in particolare
ai Vangeli, fonte privilegiata per la conoscenza del messaggio
cristiano;
apprendere gli elementi essenziali del linguaggio religioso
mediante il quale la religione cattolica esprime i suoi contenuti;
dimostrare rispetto nei confronti delle persone che vivono scelte
religiose diverse o che non aderiscono ad alcun credo religioso.
2. Fanno diretto riferimento agli obiettivi proposti alcuni
nuclei tematici, qui di seguito indicati. Al centro come contenuto
fondamentale e princìpio di interpretazione, sta la figura
e l'opera di Gesù Cristo, secondo la testimonianza della
Bibbia e l'intelligenza di fede della Chiesa.
a) Gli interrogativi che anche l'alunno si pone di fronte alla
realtà del mondo e ai fatti umani più significativi:
la nascita, la morte, l'amore, la sofferenza, il futuro dell'uomo,
aprono alla scoperta di Dio e trovano in Lui piena risposta.
Gesù Cristo rivela il volto di Dio creatore e padre universale
dal quale la vita e ogni cosa traggono origine, senso e speranza.
Alla luce di questa rivelazione biblico-cristiana si leggono
le grandi tappe del disegno di Dio nella storia: nella creazione,
il princìpio; nella Pasqua di Cristo, la salvezza; nella
vita eterna, il compimento.
b) Di Gesù di Nazaret si pongono in risalto gli aspetti
fondamentali che lo rivelano nella sua profonda umanità
e suscitano, fin dalla sua nascita, l'interrogativo sul mistero
della sua persona.
Uomo tra gli uomini, partecipe della storia e della vita del
popolo ebraico, Gesù porta a compimento con le sue opere
e le sue parole le promesse di Dio a Israele, si manifesta Figlio
di Dio e Salvatore e introduce al mistero trinitario di Dio.
Amico dei piccoli e dei poveri, va incontro a chi soffre e a
chi ha bisogno di perdono: insegna a tutti ad amare Dio come
Padre e il prossimo come se stessi.
Nella Pasqua offre la vita, risorge da morte il terzo giorno,
dona lo Spirito Santo alla sua Chiesa, che egli ha fondato e
mandato nel mondo.
c) La vita della comunità cristiana e la sua presenza
nella storia, nell'ambiente e nel mondo si coglie attraverso
i segni dell'annuncio del Vangelo, della celebrazione liturgica
e sacramentale, del servizio di carità e della testimonianza
offerta dalle figure dei Santi.
Assume, inoltre, grande importanza la conoscenza del linguaggio
con cui i cristiani esprimono i contenuti della loro religione:
i simboli di fede, la preghiera, le feste, l'arte, la religiosità
popolare, le tradizioni religiose radicate nella cultura locale.
La Chiesa manifesta così la sua realtà di popolo
di Dio, animato dallo Spirito Santo, guidato dai Pastori, segno
e strumento di salvezza, di unità e di pace per tutti
gli uomini.
d) Il vangelo di Cristo predicato dalla Chiesa rivela il progetto
di Dio sull'uomo, di cui promuove i genuini valori.
In questo àmbito si evidenziano i tratti principali della
morale cristiana: il comandamento dell'amore, e alla sua luce
il decalogo, fondamento del rapporto dell'uomo con Dio e con
gli altri; la dignità della persona e i suoi diritti
fondamentali, il valore della vita, a partire dai piccoli e
dai poveri, e quindi il rifiuto di ogni discriminazione; la
comune convivenza nella giustizia, nella solidarietà
e nella pace.
III - Indicazioni metodologiche
1. In coerenza con l'organizzazione didattica della scuola
elementare anche l'insegnamento della religione cattolica terrà
conto della scansione in due cicli. Gli obiettivi e i contenuti
tematici sopra indicati riguardano comunque l'intero corso della
scuola elementare e vanno pertanto globalmente considerati sia
nel primo che nel secondo ciclo. La particolare accentuazione
dell'uno e dell'altro tema seguirà i criteri di gradualità
pedagogica propria dei ritmi di maturazione e di apprendimento
degli alunni e del rapporto con i programmi delle altre discipline.
2. Alla capacità progettuale degli insegnanti è
affidato il compito di definire e di attuare la programmazione
secondo finalità, obiettivi e contenuti del programma,
prevedendo opportuni momenti di verifica degli itinerari percorsi.
A questo scopo si propongono i seguenti criteri:
valorizzazione dell'esperienza (personale, sociale, culturale,
religiosa) dell'alunno, come punto di partenza ed elemento di
confronto, da cui far emergere interrogativi, sollecitazioni
per un processo di ricerca che, attraverso l'osservazione, la
presa di coscienza e la problematizzazione, favorisca l'ampliamento
e l'approfondimento dell'esperienza stessa;
uso graduale dei principali documenti della religione cattolica:
la Bibbia quale testo fondamentale anche in relazione alla tradizione
e alla cultura del nostro Paese; i più importanti documenti
ecclesiali, con particolare riferimento al Concilio Vaticano
II;
lettura dei segni della vita cristiana presenti nell'ambiente:
luoghi ed edifici; espressioni artistiche e letterarie, arti
figurative, canto, musica; tradizioni, usi e costumi; ricorrenze
e feste legate all'anno liturgico; simboli e segni liturgici;
incontro con persone che hanno vissuto o vivono in maniera significativa
i valori religiosi: Maria madre di Gesù, San Benedetto,
i Santi Cirillo e Metodio patroni d'Europa, San Francesco e
Santa Caterina da Siena patroni d'Italia, altre figure di Santi,
particolarmente quelle locali, e di testimoni viventi.
3. L'adozione di questi criteri consente una costante correlazione
tra esperienza dei fanciulli e dato cristiano. Tale correlazione,
rivelando appunto la dimensione religiosa dell'esperienza, permette
di cogliere la portata umanizzante della proposta cristiana.
4. Nella programmazione e nell'organizzazione delle attività
didattiche, si deve tener conto delle indicazioni contenute
nella premessa ai programmi, concernenti gli alunni in difficoltà
di apprendimento e portatori di handicap.
5. L'acquisizione delle conoscenze e dei valori religiosi verrà
favorita dall'uso di metodologie di lavoro e dalle attività
tipiche della esperienza scolastica (lettura dei testi, conversazioni,
esplorazione dell'ambiente, drammatizzazione, attività
di ricerca personale e di gruppo ecc.) e prevede l'uso di diversi
tipi di linguaggio (verbale, iconico, musicale, ecc.). Particolare
attenzione sarà dedicata al linguaggio simbolico per
l'importanza che esso assume nell'esplorazione e nell'espressione
della dimensione religiosa.
6. Sia l'insegnante di classe sia quello eventualmente incaricato
dell'insegnamento di religione cattolica, nel quadro degli obiettivi
educativi e didattici indicati dai nuovi programmi della scuola
elementare, procureranno che lo specifico insegnamento di religione
cattolica trovi coordinazione formativa con gli altri insegnamenti
del curricolo primario.