Emblema della Repubblica
Governo Italiano - torna alla pagina principale

Dipartimento affari giuridici e legislativi - Ufficio contenzioso, per la consulenza giuridica e per i rapporti con la Corte europea dei diritti dell'uomo

Notizia

Contenzioso Corte europea dei diritti dell’uomo – Presentata al Parlamento la Relazione per l’anno 2012

23/07/2013

Copertina della Relazione al Parlamento per l'anno 2012La presente edizione della Relazione al Parlamento sullo stato di esecuzione delle pronunce della Corte europea dei diritti dell’uomo, relativa all’anno 2012, pone l’accento sulla crescente importanza della sussidiarietà come fondamentale principio regolatore di una nuova impostazione del sistema giurisdizionale di protezione dei diritti umani che mira a valorizzare la funzione prioritaria dei giudici nazionali quale garanti del rispetto della Convenzione.

In quest’ottica la Relazione segnala l’importante novità contenuta nel progetto del protocollo n. 15, aperto alla firma delle Alte Parti contraenti, sulla scia delle conclusioni raggiunte dalla Conferenza di Brighton, tenutasi nei giorni 18 – 20 aprile 2012, consistente nell’inserzione nel preambolo della Convenzione del riferimento ai principi di sussidiarietà e del margine di apprezzamento degli Stati, quest’ultimo quale forma di autolimitazione dei poteri della Corte europea a fronte di facoltà derogatorie alle disposizioni della Convenzione lasciate agli Stati membri per scelte espressive di sovranità nazionale che valorizzino il rispetto di realtà giuridiche sociali e culturali dei diversi paesi.

La relazione svolge, poi, la consueta analisi dell’andamento del contenzioso nei confronti dell’Italia che non ha registrato, nell’anno 2012, particolari novità, confermando l’immagine di un Paese che non si caratterizza per violazioni gravi, ma, piuttosto, per  difficoltà gestionali nell’organizzazione amministrativa e giudiziaria. Ne è indice significativo la serialità dei casi, che ancora costituiscono la stragrande maggioranza del contenzioso, in materia di eccessiva durata dei processi e insufficienza del rimedio Pinto. Si conferma, in questo quadro, la persistente esigenza di continuare nell’azione riformatrice attuata in questi ultimi anni dall’Esecutivo per porre in essere misure acceleratorie più efficaci, in grado di realizzare il giusto equilibrio tra il sistema di protezione delineato dalla Convenzione e l’applicazione dei principi convenzionali ad opera degli Stati.

La relazione evidenzia, infine, le criticità emerse in sede di esecuzione delle sentenze della Corte, esecuzione che appare particolarmente delicata in relazione all’esercizio delle funzioni previste dall’articolo 41 della Convenzione, per l’impatto sull’ordinamento interno di pronunce di equa soddisfazione di rilevante importo. Per gli indennizzi liquidati dalla Corte, sempre più consistenti e non impugnabili (tranne alcuni casi tipizzati di rinvio alla Grande Camera), non vi è, infatti, alcuna previsione di copertura finanziaria, con conseguente dubbia compatibilità con il principio dell’equilibrio strutturale delle entrate e delle spese di bilancio.

Allegati

Informazioni generali sul sito