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Dipartimento Affari giuridici e legislativi - Ufficio contenzioso, per la consulenza giuridica e per i rapporti con la Corte europea dei diritti dell'uomo

Contenzioso europeo

Presentazione

 

Agente di Governo a difesa dello Stato italiano dinanzi alla Corte europea

Nei procedimenti in cui è parte, l’Italia è rappresentata dall’Agente del Governo.


Ai sensi dell’articolo 15 del decreto legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante “Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, convertito con modificazioni dalla legge 1° dicembre 2019, n. 232, le funzioni di Agente del Governo a difesa dello Stato italiano dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo sono svolte dall'Avvocato generale dello Stato, che può delegare un avvocato dello Stato.

L'Agente del Governo comunica a tutte le parti del processo che ha dato luogo alla sentenza del giudice italiano sottoposta all'esame della Corte europea, nonché al Procuratore generale presso la Corte di cassazione, la pendenza del procedimento promosso innanzi alla Corte europea stessa.
Inoltre, l’articolo 1 comma 172 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, recante ”Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022”, prevede che, al fine di supportare l'agente del Governo l'Avvocato generale dello Stato può nominare esperti, nel numero massimo di otto, individuati tra magistrati ordinari, amministrativi e contabili, professori universitari, ricercatori a tempo determinato, assegnisti di ricerca, dottori di ricerca e dirigenti dell'amministrazione dello Stato, per un periodo non superiore a un triennio, rinnovabile.

Dopo ogni sentenza della Corte, recante la constatazione di una violazione della Convenzione a carico dell’Italia, gli esperti giuridici della Rappresentanza Permanente d’Italia presso il Consiglio d’Europa, seguono la fase di esecuzione degli obblighi scaturenti dalla decisione (ai sensi degli articoli 41 e 46 della Convenzione stessa).
Questa fase esecutiva è sottoposta al controllo collettivo del Comitato dei ministri – organo del Consiglio d’Europa composto dai Ministri degli affari esteri di tutti gli Stati membri – ed è quindi affidata a tutti gli Stati aderenti all’organismo. Ciò comporta, previo raccordo con la Presidenza del Consiglio ed altre autorità interessate alla tematica specifica, la partecipazione, da parte degli esperti giuridici, alle discussioni in seno alle riunioni del Comitato dei Ministri (cd. riunioni “DH”- Droits de l’Homme), dedicate all’esecuzione delle sentenze nonché alle riunioni preparatorie e ai contatti preliminari con il Segretariato del Consiglio d’Europa (Direzione Generale dei Diritti Umani), con la finalità di esprimere dinanzi al Comitato la posizione dell’Italia nella maniera più efficace possibile.

 

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