Emblema della Repubblica
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Ufficio del cerimoniale di Stato e per le Onorificenze

 

FAQ, domande frequenti

 

Emblemi araldici

Emblemi araldici
1) Da chi è fruibile l’emblema dello Stato?
Esso è rigorosamente riservato ad ogni struttura statale, dagli organi costituzionali alle più esigue strutture statali presenti nel territorio nazionale.

2) A chi il Presidente della Repubblica concede con suo decreto gli emblemi araldici ? Su proposta di chi?
Il Presidente della Repubblica, sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, concede con suo decreto emblemi araldici agli Enti territoriali, agli Enti Militari, alle Università, agli Enti giuridici.

3) Quali sono gli Enti territoriali che possono richiedere la concessione degli emblemi araldici?
Si fa riferimento con il termine “Enti territoriali” alle Province, alle Città metropolitane, ai Comuni, alle Comunità Montane ed isolane, alle Unioni di Comuni.

4) Cosa si intende per emblemi araldici di un Ente?
Con i termini “emblemi araldici” ci si riferisce allo stemma , al gonfalone, alla bandiera, al sigillo.

5) E’ vero che lo scudo di un Ente può essere di svariate forme?
No. Lo scudo sancito dal vigente Regolamento Araldico per gli Enti destinatari di un provvedimento formale è quello detto “sannitico moderno”; cioè uno scudo rettangolare con gli angoli inferiori arrotondati.

6) Le corone presenti sugli scudi hanno un valore identificativo? Quali funzioni esse hanno?
Oltre ad essere elemento di completezza dell’emblema, la corona indica con la sua forma il grado di appartenenza dell’Ente. Sono sancite corone per Comuni, per Città, per Province.

7) Le fronde che ornano lo scudo che ruolo hanno?
Arricchiscono lo scudo ed effigiano l’alloro e la quercia, con le foglie di verde e con le drupe e le bacche d’oro; tali fronde si pongono legate in basso con un nastro tricolorato con i colori nazionali.

8) Quali sono le caratteristiche tecniche di un gonfalone?
Il gonfalone è costituito da un drappo rettangolare di cm. 90 per cm. 180, su cui è effigiato lo stemma dell’ente con la relativa corona. Il colore del drappo deve riferirsi ad un colore presente nello stemma.

9) Che differenza v’è tra un labaro e un gonfalone?
Il labaro è un vessillo quadrato con dimensioni relativamente esigue sospeso ad una barra perpendicolare all’asta verticale e quindi sostanzialmente diverso dal gonfalone.

10) Possono un Sindaco, un Presidente di Provincia, nei loro attuali ruoli, chiedere la concessione degli emblemi per l’Ente cui sono preposti?
Formalmente sono le cariche citate che chiedono la emissione del decreto al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri; sostanzialmente è l’organo consiliare che ha provveduto alla loro puntuale determinazione con votazione di maggioranza.

11) Per pubblicizzare un prodotto commerciale si può sfruttare l’immagine dello stemma di un Ente?
Assolutamente no. Lo stemma è un bene immateriale dell’Ente ed è salvaguardato dalle leggi dello Stato alla stregua del cognome delle persone e di altri diritti immateriali.

12) Una Associazione di volontariato può usare come logo lo stemma del Comune dove ha sede?
E’ fatto divieto assoluto di appropriarsi dello stemma del Comune, ciò anche se le finalità sono umanitarie, senza scopi di lucro; pur se approvate dal Comune stesso.

13) Per una manifestazione culturale una Associazione onlus ottenendo il patrocinio del Comune, sulla locandina di presentazione può inserire lo stemma comunale?
Può essere presente lo stemma dell’Ente patrocinante, ma ne va richiesta comunque l’autorizzazione all’Ente stesso.

14) La proposta di uno stemma effigiante un leone di azzurro è proposta accettabile?
In araldica non v’è la imitazione di quanto in natura è presente. Gli oggetti che compongono lo stemma, nella astrattezza che le è propria, sono rappresentati con gli smalti ammessi dalla scienza araldica.

15) Cosa sono gli smalti araldici?
Essi sono gli smalti per campire ogni pur piccola parte dello stemma. Si dividono in due gruppi: il gruppo dei metalli (oro e argento) e il gruppo dei colori (azzurro, rosso, nero, porpora, verde). Il vaio e l’ermellino sono oggi in pratica abbandonati.

16) Quali regole bisogna applicare per costruire uno stemma corretto araldicamente?
Tenere come costante le tre regole della semplicità, della pienezza e del buon gusto. La prima consiglia di porre partizioni e oggetti in numero molto limitato; la seconda di porre gli oggetti dando loro la massima evidenza; la terza di riferirsi ad oggetti di consolidata tradizione araldica rappresentati nel modo e nello stile del blasone.

17) Un Ente ha ideato per propria immagine un logotipo; può averne la concessione?
Il Presidente del Consiglio dei Ministri propone al Presidente della Repubblica solo emblemi che hanno i requisiti spettanti tradizionalmente alle regole dell’araldica.

18) Può una Regione richiedere al Capo dello Stato la concessione dei propri emblemi?
Si, formalmente ha diritto di farne richiesta e di ottenere il relativo decreto.

 

Onorificenze pontificie

1) Uno Stato estero può insignire e può un cittadino italiano accettarla?
Uno Stato estero nella sua sovranità concede onorificenze cavalleresche che hanno un profilo di piena autonomia rispetto a onorificenze nazionali. Un cittadino italiano, nella sua piena libertà può accettarla , ma ha limiti per averne il libero uso nel territorio italiano.

2) Le onorificenze di Ordini cavallereschi di Stati esteri possono essere portate liberamente?
No, per averne il libero uso nel territorio nazionale abbisognano di specifica autorizzazione.

3) Chi autorizza le onorificenze di Stati esteri?
Per tale materia è competente il Ministero degli Affari Esteri, che emana il relativo decreto.

4) Le onorificenze elargite dal Sovrano Militare Ordine di Malta, che ha un profilo internazionale e come dice l’appellativo, sovrano, abbisognano di autorizzazioni?
No, l’articolo 7 della legge 3 marzo 1951, n. 178 sancisce il principio per il quale gli insigniti delle dette onorificenze ne hanno il libero uso.

5) Le onorificenze elargite dalla Santa Sede devono essere autorizzate dal Ministero degli Affari Esteri?
No, per le onorificenze degli Ordini cavallereschi di collazione e di sub-collazione della Santa Sede è competente la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

6) Cosa significa Ordine di collazione e Ordine di sub-collazione?
Gli Ordini di collazione sono quelli conferiti direttamente dal Sommo Pontefice; gli Ordini di subcollazione sono quelli posti sotto l’egida della Santa Sede.

7) La croce Pro Ecclesia et Pontifice e la Palma del Pellegrino, elargite dalla Santa Sede, devono essere autorizzate?
Non avendo le predette decorazioni un profilo strettamente cavalleresco devono essere considerate quali distintivi d’onore, e in quanto tali non necessitano di alcuna autorizzazione.

8) Cosa deve produrre un insignito di una onorificenza cavalleresca elargita dalla Santa Sede per la prescritta autorizzazione?
L’insignito deve produrre apposita domanda in carta bollata rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri, allegando copia conforme del diploma di nomina, certificati di nascita e di cittadinanza italiana, ovvero autocertificazione concernente le due predette qualità (si rammenta che l’autocertificazione deve essere corredata dalla fotocopia di un documento di riconoscimento).

9) Tramite quale organo è necessario inoltrare la documentazione?
I cittadini residenti in Italia si rivolgeranno ai locali Uffici Territoriali del Governo, i residenti all’estero alle Ambasciate o Consolati della nazione che li ospita.

10) Cosa ottiene a seguito della avvenuta autorizzazione?
Tramite l’Ufficio Territoriale del Governo di appartenenza il richiedente riceverà un attestato in cui è trascritto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di autorizzazione.

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