Contenzioso europeo
Controllo esecuzione sentenze e loro attuazione
Le misure a carattere generale
Le funzioni affidate al Presidente del Consiglio dei Ministri dalla
legge
9 gennaio 2006, n. 12 (disposizioni in materia di pronunce della
Corte europea dei diritti dell’uomo), hanno trovato centralità nell’attribuzione
al Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi – Ufficio
contenzioso e per la consulenza giuridica - della cura
di tutti gli adempimenti conseguenti alle pronunce stesse (D.P.C.M.
1° febbraio
2007).
La scelta adottata dallo Stato italiano di collocare formalmente la
materia dell’esecuzione
delle sentenze della Corte europea al massimo livello della responsabilità politica
nazionale, al fine di assicurare e migliorare le misure di tutela dei diritti
umani, è in piena sintonia con il modello suggerito dal Comitato dei Ministri
del Consiglio d’Europa che, con la Raccomandazione
CM/Rec (2008)2 adottata
in occasione della 1017ª riunione dei Delegati dei Ministri del 6 febbraio 2008,
ha invitato gli Stati membri a designare un coordinatore – persona fisica
o ufficio – per l’esecuzione delle sentenze a livello interno.
La soluzione organizzativa indicata, strumentale all’azione di impulso
e di coordinamento voluta dal legislatore, agevola la gestione di interventi
più idonei a conformare l’azione del Governo alla giurisprudenza
della Corte di Strasburgo – in stretta collaborazione con la Rappresentanza
Permanente d’Italia presso il Consiglio d’Europa – finalizzata
al conseguimento di risultati più costruttivi e più adeguati allo
spirito delle norme convenzionali.